Martedì 8 Luglio 2014. Non tocca sicuramente a noi della FICG – Federazione Italiana Cani da Guardia, stabilire se il lupo sia ritornato "da solo" sulle montagne, oppure sia stato reintrodotto da qualche autorità, come molti pastori sostengono convinti ormai da tempo, certo è che la sua recente ricomparsa ha creato molto scalpore fra chi, dovendo gestire il bestiame sui pascoli, si trova a dover affrontare anche i danni provocati dal predatore selvatico, oltre a tutte le altre normali difficoltà.
Sono ormai molti anni che studio il comportamento dei cani da pastore con l’intento di migliorare la selezione dei miei guardiani che introduco presso le famiglie italiane per difenderle dal fenomeno, purtroppo in forte espansione, delle intrusioni indesiderate. Il cane da pastore ideale per la protezione familiare deve possedere caratteristiche molto diverse da quello indicato per difendere un gregge di pecore, poiché chi lavora nei pascoli non desidera possedere cani troppo reattivi contro gli estranei che transitano vicino al gregge, bensì soggetti preferibilmente ostili a qualsiasi animale che possa mettere in pericolo la salute degli ovini. Alla famiglia che debba proteggersi contro le intrusioni dei malfattori, interessa invece l’esatto contrario, ovvero dei cani che ritengano l’uomo estraneo il pericolo più grave da contrastare.
Ed è proprio a causa di questa grandissima differenza caratteriale che può sussistere spontaneamente fra due cuccioli della stessa razza, anche se nati dai medesimi genitori che fino ad oggi, molte famiglie non hanno ancora trovato il cane da guardia ideale per la loro protezione.
In sintesi, se si introduce un qualsiasi cane da pecore all’interno di un giardino, senza che sia stato selezionato ed individuato da piccolo per le sue caratteristiche idonee alla protezione della famiglia, è molto facile che lui si accanirà contro il passare di altri cani, poiché li considererà un grande pericolo, mentre non troverà nulla di particolarmente fastidioso se qualche uomo estraneo vorrà entrare con benevolenza nella sua proprietà.
Viceversa, se un altro cucciolo, magari fratello dello stesso, si dimostrerà invece molto ostile con le persone che non conosce, la sua gestione risulterà un vero problema per il pastore che dovrà tenerlo libero nei pascoli senza la possibilità di trattenerlo dentro una capiente recinzione.
Non ho mai capito il perché, ma in gran parte del mondo cinofilo dedicato ai cani da pastore, si tende sempre a tenere molto nascosta questa grande differenza, è anche probabile che molti appassionati non sappiano nemmeno che esista, ma gli addetti al lavoro che invece la incontrano spesso durante la selezione dei loro cuccioli (ovviamente se la fanno), dovrebbero dimenticare la solita paura di incontrare troppi problemi nella vendita delle cucciolate e renderla pubblica a chi si rivolge a loro per l’adozione di un soggetto.
I cani idonei per le pecore, dovrebbero SOLO essere inseriti in un gregge per svolgere al meglio il loro lavoro, mente quelli più predisposti alla difesa dell’uomo, SOLO ceduti a chi desidera adottare animali ideali alla guardia efficace della proprietà.
Invece si continua a sostenere assurdamente che tutti i cani da pastore di una stessa razza posseggano le medesime caratteristiche o peggio ancora che siano facilmente adattabili con l’addestramento (?) a queste due distinte mansioni che si trovano invece completamente agli antipodi.
Va anche aggiunto che non ha mai aiutato a fare chiarezza la grande, seppur comprensibile, competizione sempre esistita fra gli appassionati delle singole razze.
Quando è invece proprio dalla grande differenza caratteriale che spesso esiste fra due cuccioli della stessa razza, anche se figli dei medesimi genitori che dovrebbe basarsi con trasparenza gran parte della nostra cinofilia.
Per studiare a fondo i cani da pastore guardiani di gregge, con lo scopo di selezionarli per diventare validi guardiani di casa, ho dedicato i miei ultimi dieci anni ad incontrate tutti i pastori che sono riuscito a scovare anche negli più misteriosi anfratti del mondo.
Sei viaggi compiuti in Asia centrale, molti in Transilvania ed in altri paesi dell’Est, una collaborazione che dura da tempo con alcuni anziani pastori abruzzesi ed una più recente con altri delle mie montagne, mi hanno fatto capire molte cose sul mondo di chi si dedica alla pastorizia.
Il mondo dei pastori è molto differenze da quanto si possa immaginare, è una parte di storia che tende a scomparire e che forse, in futuro, nessuno non saprà più raccontare poiché non è scritta sui libri, né tanto meno sul web. Si tratta di un mondo duro, pieno di difficoltà e magre gratificazioni economiche, ma rappresenta l’unico modo di essere per alcune persone che non concepirebbero diversamente la loro vita. Pastori si nasce o si può eventualmente diventare, ma solo per una forte passione.
Per capire meglio i cani da pastore ho anche svolto molte ricerche sui lupi, i loro antenati ed oggi antagonisti sulle montagne.
I miei vari incontri con "l'uomo-lupo" inglese Shaun Ellis ed un’interazione diretta con i suoi animali, mi hanno fatto capite tante cose su chi sia in realtà il predatore selvatico. Quanto mi ha insegnato Ellis sulle dinamiche di branco dei lupi e la sua breve permanenza nel mio allevamento di Peveragno, mi sono serviti molto per approfondire varie caratteristiche dei cani che allevo.
Anche l’incontro con l’anziano zoologo tedesco Werner Freund, da poco scomparso, mi è valso per completare la mia conoscenza.
Il cane da lupi non può essere un animale qualsiasi, anche se appartenente ad una delle varie razze consigliate, perché il lupo è un essere incredibilmente superiore a qualsiasi cane di una qualsiasi razza, anche se di grossa taglia. Anzi, più i cani sono grandi e meno pericolosi risultano per il lupo. Il selvatico non teme mai la grandezza di un avversario, è abituato a predare animali di centinaia di chilogrammi.
Sono ridicole le storie che si raccontano sui cani che hanno avuto la meglio contro i lupi, quanto assolutamente forvianti alcuni filmati che si trovano sul web che riprendono predatori selvatici aggrediti dai cani da pastore. Quelli non rappresentano altro che montature fatte ad hoc per propagandare una razza di cani, piuttosto di altre, ma non hanno nulla a che vedere con quanto avviene di notte in montagna, quando i pastori sono laggiù a combattere contro la realtà, mentre noi siamo a dormire sotto le calde lenzuola del nostro comodo letto!
Ad esempio, la mia esperienza sul campo a stretto contatto con i pastori, mi ha insegnato quanti cani della stessa razza che allevo io da tempo (pastore dell’Asia centrale), per quanto risultino temibili per nomea e sui quali si sprechino le leggende, non siano nemmeno riusciti a sopravvivere una sola stagione in montagna alle fatiche dei pascoli. Come conosco le difficoltà che stanno affrontando oggi i pastori abruzzesi nel riuscire ad individuare, fra centinaia di “cani bianchi”, qualche soggetto di cane da pastore Maremmano-Abruzzese che sappia fare in realtà il suo mestiere. Ho anche incontrato alcuni Patou (Cane da montagna dei Pirenei), oggi privilegiati sulle mie montagne piemontesi a fare quasi tenerezza, per come si manifestino inadatti ad un efficace lavoro di guardiania. Come molti pastori del Caucaso vengono addirittura mangiati dai lupi della Transilvania che spesso organizzano dei veri e propri raid contro i difensori dei greggi. Anzi, le ultime generazioni di questi cani, sono così tanto grandi e pesanti che il pastore non riesce nemmeno più a farli uscire dall’ovile e partire per la montagna. E le stesse cose potrei ripeterle per qualsiasi altra razza di cane da pastore, senza esclusione di nessuna.
Quando il lupo ha fame non scherza per nulla e se poi dispone di un branco ben organizzato, non teme nessuna tipologia di cani e riesce a “farli fessi” come ridere!
E quasi divertente vedere cosa stia accadendo oggi in Italia, dopo che il lupo è ritornato ad infastidire i nostri pastori.
Le Regioni hanno diligentemente provveduto a fornire alcuni cani da pastore ed hanno fatto affiggere ovunque cartelli ben in vista per allertare i turisti che dovessero transitare vicino al gregge. Ma per molti di quei cani, vi assicuro che sarebbe un vero problema doversi opporre ad un attacco dei lupi, tant’è che dove è già avvenuto, pare siano solo rimasti a guardare i selvatici che aggredivano le pecore.
Perchè il problema è sempre lo stesso: NON BASTA LA RAZZA PER FARE IL CANE, COME MOLTI CONTINUANO A SOSTENERE CON IMPRUDENTE SUPERFICIALITA', MA VANNO INNANZITUTTO CONSIDERATE LE CARATTERISTICHE DEL SINGOLO SOGGETTO. In una cucciolata solo pochissimi risultano adatti ad uno specifico lavoro, non qualsiasi cucciolo!!
In Transilvania, una delle zone più vicine a noi dove il lupo è molto presente e preda giornalmente capi di bestiame, nessuno non parla più da tempo di specifiche razze di cani particolarmente idonei alla protezione del bestiame, bensì si sta procedendo da anni per tentativi, facendo "provvidenziali" incroci fra vari cani da pastore selezionati solo per la funzionalità, indipendentemente dalle loro origini iniziali.
Molte considerazioni che oggi si leggono su internet inerenti ai cani da gregge sono incredibilmente fuori dalla realtà.
Se si parla con i pastori VERI, quelli che l’estate, invece di trascorrerlo al mare sotto l'ombrellone, lo passano in alpeggio, raccontano di cani che per funzionare “un minimo” contro il lupo, debbono manifestarsi così tanto selvatici (come il lupo) da non risultare nemmeno più così facilmente avvicinabili dagli stessi pecorai. Penso che sia un po' troppo utopistico il progetto delle Regioni di voler fornire ai pastori cani efficienti contro i lupi, ma ugualmente innocui con i loro simili che accompagnano i turisti nelle escursioni estive di montagna.
Ma come potrà mai risultare idoneo a contrastare i lupi, un cane che non ne aggredisca un altro sconosciuto che si avvicina al suo gregge?
Come si può immaginare che possa difendere le pecore dal predatore se lui, invece di dipendere dal gregge per sopravvivere, mangia ogni giorno la sua razione di crocchette?
Come potrà mai spuntarla contro l’astuzia del lupo, un cane che non esiti a fare amicizia con chiunque lo voglia approcciare?
Come si può ancora pensare che un cane idoneo ai pascoli, possa nascere facilmente da due soggetti allevati in gabbia, magari selezionati per risultare competitivi nelle esposizioni di bellezza?
Molta della cinofilia di oggi è una semplice barzelletta, ma sia i lupi quando attaccano il bestiame che i pastori quando debbono difenderlo, fanno sul serio. E chi fatica nei pascoli di montagna per vari mesi all'anno, ha il legittimo diritto di potersi proteggere REALMENTE dai danni di questo predatore selvatico che per tempo, non si era più fatto vedere, poi è "misteriosamente" ricomparso ovunque.
La decisione che ha maturato la FICG – Federazione Italiana Cani da Guardia, di fondare il CISCAL – Centro italiano Selezione Cani Anti Lupo è scaturita dopo aver ricevuto svariate richieste di pastori che si dichiarano tutt'ora in difficoltà, poiché i cani che stanno utilizzando sono inadeguati: carattere troppo blando con assenza di dominanza, scarsa rusticità, poca affinità col gregge ed altro ancora.
Inoltre, la cultura cinofila rimasta oggi in molti giovani pastori o in questi “nuovi pecorai part-time”, è veramente superficiale ed insufficiente alla gestione del vero cane da pastore idoneo alla guardiania. E’ infatti frequente assistere come molti di loro stiano cercando di imparare solo adesso le prime nozioni dagli stessi operai che provengono dall’Est e vantano ovviamente un'esperienza superiore, perché maturata in ambienti molto più primitivi dei nostri.
In un momento storico come questo, dove i "nuovi" pastori debbono confrontarsi con il "vecchio" lupo ritornato a doversi sfamare in montagna, è fondamentale che s’inizi a capire il concetto di selezione mirata allo scopo da raggiungere, ovvero un’oculata scelta dei cuccioli che va fatta SOLO in base a certi istinti primari, tanto da poter poi risultare REALMENTE idonei al lavoro in cui verranno impiegati.
Come tutti gli uomini esistenti al mondo possono manifestarsi con caratteristiche diverse, indipendentemente dalla razza d’appartenenza e dai genitori dai quali provengono, anche per i cani vale la stessa regola. Il fanatismo fra i tifosi delle singole razze, non è certamente il sistema migliore per produrre idonei cani anti lupo e non potrà mai favorire i pastori nel loro lavoro quotidiano.
Anche una migliore informazione rivolta ai pastori principianti su come gestire i loro cani, può rappresentare un elemento importante per ottimizzare l’efficienza del branco che hanno già tutt'ora a disposizione.
Ai cani forti, piacciono poco le bastonate e se queste non vengono eliminate definitivamente da chi li gestisce, sostituendole con altri sistemi basati sulla psicologia dell’animale ed il rispetto dei loro istinti primari, cani veramente efficienti a contrastare i lupi, non se ne avranno mai! Il cane da pastore, se allevato oppresso da chi lo cresce, non può trovare la giusta motivazione per lavorare col gregge e quando non si ribella, è solo perché non vede alternative per la sua sopravvivenza. Credo sia proprio questo uno dei principali motivi che oggi sono spariti molti dei “rimpianti” cani di un tempo, capaci di lavorare bene in alpeggio. E’ sicuramente probabile che “non ci siano più i guardiani di molti anni fa”, come affermano oggi alcuni pastori, ma è anche possibile che se ne fossero mai nati alcuni, si sarebbero rovinati per l'inadeguato sistema di gestione. Allevare cani da lupi è una delle tante "arti" che si sono perse nel tempo a causa dell'incalzante progresso che ha ormai traviato ogni vecchia tradizione.
Il CISCAL è un iniziativa privata, completamente autonoma da qualsiasi orientamento politico o provvedimento amministrativo già in atto, non si avvale di nessun contributo se non dell’appoggio organizzativo e logistico della FICG – Federazione Italiana Cani da Guardia. In ogni caso, i cuccioli forniti ai pastori dal CISCAL-FICG, pur non essendo offerti gratuitamente, saranno comunque ceduti ad un prezzo molto contenuto in base alla qualità degli stessi, come anche per le monte delle femmine verrà conteggiato un minimo rimborso spese da quantificare ogni volta. E’ invece possibile ottenere una consulenza telefonica gratuita su eventuali problematiche di gestione inerenti ai cani da pastore già presenti nei greggi, come sono già allo studio degli specifici Corsi Base per i pastori principianti.
Quali sono i servizi che può offrire il CISCAL ai pastori che ne richiedono l’intervento?
- La cessione di cuccioli con carattere idoneo a vivere con il gregge e la capacità di proteggerlo REALMENTE in futuro, pur non rappresentando un serio pericolo per l’incolumità di chi dovesse transitare nei paraggi.
- La consulenza necessaria per una crescita adeguata dei cuccioli ed una migliore gestione del rapporto cane/padrone.
“Non so ancora quanto tempo dovrò e potrò dedicare a questa nuova iniziativa voluta dalla FICG, certamente lo farò con la solita passione. Alcuni cani del CISCAL - FICG sono già stati inseriti nei greggi e a detta di chi li sta sperimentando, pare che i riscontri siano molto buoni nonostante i soggetti ancora giovani. Credo comunque che utilizzerò lo stesso sistema che ho sempre adottato fino ad oggi con i miei cani da guardia inseriti nelle famiglie italiane, ovvero quello di andare dopo anni sul posto per verificare personalmente se, i risultati ottenuti, corrispondono a quanto avevo preventivato”.
Per qualsiasi ulteriore informazione contattare: Ezio Maria Romano (Cell. 349 33 35 668) info@canidaguardia.com dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,00 alle 19,00 o uno dei Consulenti Cinofili FICG reperibili cliccando su QUESTO LINK.
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